Giovedì 11 novembre 2021 l’Associazione IDEA si è incontrata con il Direttore Sanitario della Regione Piemonte, il dottor Mario Minola, e con altri esponenti delle associazioni di volontariato per disabili piemontesi che vogliono collaborare per il benessere comune, lanciando la posta in gioco di tutti i cittadini piemontesi. Abbiamo ottenuto un grande ascolto che ci auguriamo si tradurrà in azione per potenziare i nostri ospedali che ospitano le Unità Spinali.
Si tratta di importanti centri di cura, intervento, e riabilitazione. Vi transitano all’anno migliaia di pazienti, e tanti altri vi arriverebbero, se non dovessero curarsi fuori regione (ma con fondi regionali piemontesi) per il problema dei posti letto.
La nostra Associazione ha combattuto a lungo per ottenere la costituzione della Unità Spinale all’interno dell’Ospedale Borsalino, nei primi anni Duemila. All’epoca significava dare un forte segnale: non solo c’era una popolazione di persone con disabilità che stava pian piano venendo fuori da un forte stigma culturale, ma si stava anche accrescendo la conoscenza e consapevolezza scientifica attorno alle nostre esigenze mediche quanto personali.
I posti letto per quanto riguarda il Borsalino sono state ridotti del 32%, e stesse percentuali vengono riscontrate nel personale. Come rilevato in Regione Piemonte assieme al Dottor Minola, non vi è necessariamente un problema di bandi aperti, quanto di richiesta da parte del personale. Accade, poi, che vi sia una buona affluenza da parte di laureati da tutta Italia che, però, superato il concorso richiedono di poter essere trasferiti più vicino casa. La perdita di personale prezioso significa accesso alle cure limitato e discontinuo.
Combattere per il potenziamento delle nostre Unità Spinali, eccellenze piemontesi, significa prima di tutto confermare un grande valore della nostra Associazione: “agire per il bene di tutti”. Insieme, persone e istituzioni, siamo più forti.
Grazie a questo incontro, infatti, è stato possibile posizionare i primi mattoncini destinati ad un percorso a fianco delle persone con disabilità, o che hanno subìto traumi, lesioni, o stanno affrontando le conseguenze di una malattia invalidante.
Con medici e infermieri formati grazie alle nostre università, con apparecchiature e procedure specifiche, possiamo aiutare a garantire ai pazienti delle Unità Spinali non solo le cure necessarie, ma anche ad aiutare le persone ad affrontare insieme il dopo: la riabilitazione, le prospettive, le opportunità.
Prima che in Italia si creasse questa consapevolezza le persone che avevano avuto gravi traumi spinali o cranici, come accaduto al nostro Presidente e fondatore, (anima e corpo di questi ottenimenti che celebriamo) e a centinaia di altre persone, dovevano sottoporsi a operazioni chirurgiche da parte di un personale medico che non aveva sufficienti conoscenze o percorsi clinici dedicati a noi; quasi tutti dovevano fare migliaia di chilometri e rivolgersi a centri ospedalieri esteri.
Ne derivano grandi disagi, ed esborsi di privati quanto di pubblici, e servizi interrotti e non sempre all’altezza.
Ancora oggi, nel 2021, la situazione pandemica e socio-lavorativa che abbiamo rilevato ed esposto al tavolo a cui abbiamo partecipato assieme al dottor Minola, è di forte ristagno per giovani laureati nel campo medico, così come di persone con disabilità che attendono di essere inseriti in percorsi di riabilitazione a trecentosessanta gradi.
Ma coadiuvati da tante associazioni piemontesi, siamo sicuri di riuscire a dare nuovo impulso politico oggi come allora verso le problematiche sanitarie che purtroppo non ci hanno abbandonato. Sosteniamo che sia arrivato il momento di ripartire: il COVID-19 ha segnalato gravi problematiche nell’apparato sanitario che se risolte possono andare a beneficio di tutti.
La parola d’ordine è quindi investire sulla salute e ricerca come grandi valori costituzionali, investire finalmente in una sanità regionale che sia completa, scientifica, attenta, e che promuova i suoi cittadini meritevoli, che intraprendono un percorso di studi per diventare medici e infermieri, nostri migliori amici e supportatori; ma anche investire finalmente sulle seconde occasioni, quelle che tutti noi abbiamo intrapreso con coraggio dopo i momenti più bui. Articolo del Segretario Associazione IDEA Valerio Vanin