Non esistono grandi uomini ma grandi idee

Mese: Febbraio 2022

La nostra avventura

 
di Valerio Vanin, Segretario IDEA.
 
Oggi vi proponiamo una raccolta di foto evidenziando alcune criticità che, vuoi per abitudine, vuoi per rassegnazione, ormai ci siamo abituati ad ignorare. Le proponiamo, però, come se fossero un film di Indiana Jones, perché di questo si tratta.
Ci sono quattro attori, in questa opera, che vogliamo teniate ben presente:
L’attore n.1 è una persona senza disabilità, ma che ha comunque le difficoltà di tutti.
L’attore n.2 è una persona cieca. Non può vedere gli ostacoli, non può prendere decisioni basate sulla complessità del traffico o dei marciapiedi.
L’attore n.3 usa una sedia a rotelle. Deve avere rampe libere e sufficiente spazio di passaggio sui marciapiedi.
L’attore n.4 usa le stampelle.
La nostra avventura parte da Via Schiavina. E per le difficoltà che si presentano, temiamo possa fermarsi già qui. C’erano paletti, dove ora ci sono monconi tagliati male e alti. Se non visti, espongono al rischio di tagliare gomme, suole delle scarpe, piante dei piedi e, per l’altezza di alcuni, anche i polpacci e caviglie. Non solo: siamo spesso obbligati ad esporci al traffico.
Superate le trappole, direzione Via Venezia; si tratta di un nodo cruciale del nostro esterno Centro cittadino, perché solo da qui possiamo dirigerci più velocemente al complesso ospedaliero che comprende il “Gardella” e l’Hospice “Il Gelso”, oltre che l’accesso secondario all’Ospedale Civile. Oppure possiamo tornare verso il Centro.
Via Venezia, comunque, è assediata da auto che rendono difficile il percorso dei mezzi di soccorso, che devono invece intervenire il più velocemente possibile; la pavimentazione irregolare risulta pericolosa a sedie a rotelle, stampelle, persone con equilibrio precario. Quando ghiaccia, si scivola facilmente.
Proseguendo, arriviamo a Via Santa Caterina da Siena. La Via dedicata alla nostra Patrona d’Italia ha accessi proibitivi, e marciapiedi inesistenti in angoli pericolosissimi. Mancano delle rampe sicure per il prosieguo del percorso.
Con grandissima fatica, giungiamo in Via Burgonzio, direzione Poliambulatorio Gardella, importante centro di analisi del sangue e urine. Tutte le persone vi si recano per assicurarsi prevenzione e controllo medico. Testimoniamo un percorso incredibilmente complicato, dovuto ad una asfaltatura mancante e una decisa pendenza verso l’esterno.
Immaginate di vivere questa situazione ogni giorno della vostra vita. Noi, lo facciamo sempre. E questo accade in ogni città d’Italia, un problema comune che condiziona migliaia e migliaia di persone. Progettare inclusivamente, però, non riguarda solo le persone con disabilità: riguarda tutti, perché tutti hanno il diritto di vivere una città sicura.
 
 
 

Associazionismo locale.

 
L’Associazione IDEA sta partecipando, in questi mesi assieme a importantissime personalità del mondo della sanità e associazionismo locale, ad un tavolo di confronto. L’obiettivo è, attraverso la collaborazione con i livelli istituzionali di sanità come ASL, ASO, ADI, Medici di Famiglia, IPAB, prevenire l’insorgere di problematiche che derivano da malattie croniche legate alla disabilità e che richiedono un accesso al Pronto Soccorso del tutto evitabile.
A memoria alessandrina, localmente nella nostra Provincia riteniamo che non si è mai ragionato sul tema prevenzione come si dovrebbe e, quindi, si richiede per questa Assemblea di sperimentare per essere capofila dell’attuazione di queste importantissime procedure. Per ora, il nostro campione di riferimento riguarda prevalentemente le patologie delle disabilità motorie, e qualora il progetto acquisisse sicurezza e integrazione in un sistema di routine medica, potremo estenderlo ad un intero mondo sterminato di problematiche.
Siamo ancora in una fase analitica, per comprendere le problematiche comuni di una determinata patologia e inserirle in un pacchetto di percorsi di cure e prevenzione comuni, prevedendo formazione per il personale ospedaliero e di supporto domiciliare alle problematiche maggiori legate agli ingressi in PS che possiamo prevenire: piaghe da decubito che si presentano anche dopo un ricovero ospedaliero, evacuazioni e cateterismi che possono provocare gravi infezioni, problemi respiratori. Riteniamo che queste problematiche possano essere prevenute direttamente a casa grazie ad una assistenza sempre più capillare, e in ospedale grazie a personale attento che disponga di una checklist da controllare di routine.
Ma il grande clima di collaborazione che abbiamo trovato a questo Tavolo, espressi nella persona del dott. Pacileo, ci fanno sperare che sia possibile regalare sempre più autonomia, che sia possibile evitare dolore, vergogna, senso di spaesamento e abbandono per tutti quelli che soffrono per problematiche che possiamo assolutamente prevenire.
La politica del rinvio, dell’addossare la colpa, deve lasciare il posto alla responsabilità e all’azione. C’è moltissimo lavoro da fare, tante criticità da analizzare e tante soluzioni da proporre e perfezionare. Ma dobbiamo iniziare ora per arrivare da qui a 10 anni ad avere un sistema di routine preventiva che raggiunga tutte queste persone.
Articolo del Segretario Associazione IDEA Valerio Vanin

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