Articolo e foto di Valerio Vanin
 
 

Siamo stati accolti dalla popolazione ovigliese, una comunità che ha ben profonde nella storia risorgimentale attività di carattere sociale, come l’istituzione di diversi fondi per i bisognosi, che si sono intrecciate con il Comune di Alessandria.

Ne abbiamo recepito che la Storia non è fatta solo di guerre e oppressioni, di decisioni di re e Presidenti, ma anche di cittadini comuni al servizio del prossimo.

Ricevuti in Comune, abbiamo assistito al racconto del Dott. Ivaldi, ex Sindaco e memoria storica di Oviglio, delle origini del paese, il Municipio e il Castello, che ha riportato alla luce angoli di storia importantissima per il consolidarsi della nostra stessa nazione.

Il progetto TURISMO PER TUTTI è un progetto di carattere socioculturale condiviso da altre realtà associative della Provincia, cui noi membri dell’Associazione di Volontariato IDEA abbiamo fatto da apripista.

Si tratta di un progetto inclusivo, che mette fianco a fianco persone con disabilità e non, uniti per valorizzare i beni culturali e storici della provincia, spesso sconosciuti dai più, e difficilmente interessati dall’economia regionale e nazionale.
Crediamo che gli alessandrini non debbano necessariamente muoversi fuori dalla Provincia o dalla Regione per trascorrere del tempo fuori casa.

E si tratta anche di un modo per noi di uscire di casa, e urlare al mondo attraverso la valorizzazione culturale, che CI SIAMO. E che vogliamo svecchiarci dai pregiudizi che ci vedono interessati unicamente alla polemica dei parcheggi e della rampe, ma vogliamo costruire qualcosa di propositivo e insieme, per tutti.

Aprendoci allo scambio di cultura artistica con cultura disabile, i beni culturali possono tornare a vivere e le persone con disabilità sensibilizzare le istituzioni sulle nostre necessità sociali e turistiche. Ma c’è molto di più…

Aprire il turismo a tutti significa dare respiro a piccoli Comuni che hanno un grande tesoro da offrire. Significa sensibilizzare il potere amministrativo sulle vere ricchezze che non sono fatte di soli scambi economici.

Aprire il turismo a tutti significa promuovere un’integrazione efficace e felice con gli esercenti, che possono comprendere i benefici ora economici di adattare i loro locali al nostro ingresso, ora di benessere a lungo termine di persone che ricevono servizi e scelgono di investire in luoghi che spesso non hanno fondi a sufficienza per garantire scuole, servizi sanitari, e amministrativi.

Stiamo insegnando ai piccoli comuni che se valorizzano per tutti i loro beni, il loro ritorno sociale ed economico potrà essere ben investito nel futuro della loro stessa realtà comunale, destinata altrimenti a sparire assieme ad altri che nel corso degli ultimi 20 anni si sono purtroppo spopolati o accorpati a Comuni più grandi, perdendo la propria identità.

Quando abbiamo iniziato nei primi anni Duemila a pensarci, i tempi non erano maturi per recepire che il turismo è la vita di Comuni che non hanno altro.

Si trattava solo di avere la prova provata che era così per davvero. Con l’emergenza da Covid-19 ci si è resi conto che oltre l’industria, importantissima, si deve puntare anche al mondo dei servizi, insufficienti per garantire il benessere dei cittadini e di quei comuni che non hanno possibilità di crearlo unicamente dal settore secondario, e che però hanno una forza che aspetta solo di essere scoperta: la cultura.