di Valerio Vanin, Segretario IDEA.
 
Oggi vi proponiamo una raccolta di foto evidenziando alcune criticità che, vuoi per abitudine, vuoi per rassegnazione, ormai ci siamo abituati ad ignorare. Le proponiamo, però, come se fossero un film di Indiana Jones, perché di questo si tratta.
Ci sono quattro attori, in questa opera, che vogliamo teniate ben presente:
L’attore n.1 è una persona senza disabilità, ma che ha comunque le difficoltà di tutti.
L’attore n.2 è una persona cieca. Non può vedere gli ostacoli, non può prendere decisioni basate sulla complessità del traffico o dei marciapiedi.
L’attore n.3 usa una sedia a rotelle. Deve avere rampe libere e sufficiente spazio di passaggio sui marciapiedi.
L’attore n.4 usa le stampelle.
La nostra avventura parte da Via Schiavina. E per le difficoltà che si presentano, temiamo possa fermarsi già qui. C’erano paletti, dove ora ci sono monconi tagliati male e alti. Se non visti, espongono al rischio di tagliare gomme, suole delle scarpe, piante dei piedi e, per l’altezza di alcuni, anche i polpacci e caviglie. Non solo: siamo spesso obbligati ad esporci al traffico.
Superate le trappole, direzione Via Venezia; si tratta di un nodo cruciale del nostro esterno Centro cittadino, perché solo da qui possiamo dirigerci più velocemente al complesso ospedaliero che comprende il “Gardella” e l’Hospice “Il Gelso”, oltre che l’accesso secondario all’Ospedale Civile. Oppure possiamo tornare verso il Centro.
Via Venezia, comunque, è assediata da auto che rendono difficile il percorso dei mezzi di soccorso, che devono invece intervenire il più velocemente possibile; la pavimentazione irregolare risulta pericolosa a sedie a rotelle, stampelle, persone con equilibrio precario. Quando ghiaccia, si scivola facilmente.
Proseguendo, arriviamo a Via Santa Caterina da Siena. La Via dedicata alla nostra Patrona d’Italia ha accessi proibitivi, e marciapiedi inesistenti in angoli pericolosissimi. Mancano delle rampe sicure per il prosieguo del percorso.
Con grandissima fatica, giungiamo in Via Burgonzio, direzione Poliambulatorio Gardella, importante centro di analisi del sangue e urine. Tutte le persone vi si recano per assicurarsi prevenzione e controllo medico. Testimoniamo un percorso incredibilmente complicato, dovuto ad una asfaltatura mancante e una decisa pendenza verso l’esterno.
Immaginate di vivere questa situazione ogni giorno della vostra vita. Noi, lo facciamo sempre. E questo accade in ogni città d’Italia, un problema comune che condiziona migliaia e migliaia di persone. Progettare inclusivamente, però, non riguarda solo le persone con disabilità: riguarda tutti, perché tutti hanno il diritto di vivere una città sicura.